Rottamazione cartelle: ecco la novità che sorprende tutti

Quando ricevi a casa le tanto temute cartelle esattoriali, è normale che un po’ di ansia e preoccupazione emergano, portandoti a non sapere come affrontare la situazione di queste tasse non saldate e, di conseguenza, dovute allo Stato in un modo o nell’altro.

Tuttavia, spesso possono esserci errori di calcolo o di notifica, che puoi contestare immediatamente se hai conservato le ricevute dei pagamenti, un’abitudine saggia da mantenere sempre per evitare di trovarti in situazioni irrisolvibili se non pagando di nuovo.

Cerchiamo quindi di capire cosa fare se anche tu hai ricevuto cartelle esattoriali da pagare nel corso del 2025, un anno che si preannuncia ricco di novità significative in questo ambito e che potrebbe cambiare il nostro approccio a questo tipo di pagamenti.

Il contesto attuale delle cartelle esattoriali

Nel 2025, molti contribuenti si trovano a dover gestire debiti fiscali accumulati negli anni precedenti. Una situazione che purtroppo riguarda molte persone e che spesso non è facile da risolvere a proprio vantaggio. Anzi, nella maggior parte dei casi si presentano solo problemi che non migliorano la situazione economica.

L’ente, dal canto suo, esercita pressione sul contribuente, perché questo è il suo compito, e spesso fa leva sulla situazione economica, già precaria per chi arriva a fine mese con difficoltà e cerca un aiuto che non è sempre facile da trovare e ottenere senza problemi.

Quindi, in questi casi è importante considerare una serie di iniziative e soluzioni che ci permettano di pagare, sì, ma senza esagerare; di gestire questi debiti senza esserne sopraffatti; di vivere quindi il rapporto con l’ente che agisce come intermediario per il recupero crediti.

Rottamazione-quarter: cos’è?

La legge di bilancio, ogni anno, valuta l’ammontare dei debiti che lo Stato Italiano deve coprire e che spesso derivano da mancati pagamenti da parte dei cittadini. Non è sempre facile gestire queste situazioni, ma lo Stato ha il diritto di chiedere l’intervento dell’Agenzia delle Entrate per il recupero.

A partire dal 2023, questa operazione ha portato a intensificare i controlli, ma offrendo anche la possibilità di saldare i propri debiti con lo Stato attraverso una rateizzazione dell’importo, fino a un massimo di 18 rate, numero che varia in base all’importo da saldare.

Di solito, le prime due rate, pari ciascuna al 10% del totale dovuto, hanno una scadenza ravvicinata, mentre le successive sono trimestrali, con date fisse e ripetute di anno in anno. Un modo per ricordarsi con maggiore attenzione.

Un’altra alternativa: la Riammissione alla Definizione Agevolata

Ovviamente può succedere di non rispettare la data di scadenza di queste rate; del resto, il contesto economico attuale non è dei migliori e si aggiunge la difficoltà di arrivare a fine mese senza preoccupazioni o impegni gravosi. Ecco quindi che entra in gioco una soluzione, chiamata seconda chance.

Parliamo della Riammissione alla Definizione Agevolata, una novità importante che consente di essere riammessi a pieno diritto motivando il motivo del mancato pagamento e provvedendo a regolarizzare la situazione con un unico versamento, entro il 31 luglio 2025, per risolvere la questione.

Oppure con un pagamento rateale, che prevede fino a un massimo di 10 rate consecutive di pari importo, con scadenze fissate per tutto il 2025, il 2026 e il 2027, e sempre con le stesse date di scadenza, ovvero 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio e 30 novembre.

Come presentare la domanda di rateizzazione delle cartelle esattoriali?

Per accedere a quest’agevolazione, occorre inviare una richiesta attraverso l’area riservata online al cittadino, accedendo tramite il proprio SPID, compilando il form e selezionando le cartelle/avvisi da includere nella domanda di riammissione. Tutto quindi guidato da un sistema preimpostato sul web che non crea problemi.

Ma puoi anche compilare il form nell’area pubblica, indicando il numero della cartella e il numero della Comunicazione delle somme dovute, ovviamente la versione originale, allegando tutta la documentazione di riconoscimento e specificando un indirizzo email a cui rispondere per ricevere informazioni e sapere come procedere.

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